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| Libro Cocktails Analcolici |
L’obiettivo di questo manuale è quindi di aiutare i lettori a trovare e a realizzare, usando anche un pizzico della loro fantasia, cocktails analcolici moderni e di impatto non solo visivo ma anche gustativo.
Il libro affronta tre argomenti principali: I Mocktails. Gli Smoothies. I Milkshake. Per ognuna di queste categorie di cocktails analcolici viene spiegato il loro significato e la loro storia e vengono esposte svariate ricette con gli ingredienti e il metodo di produzione.
Estratto:
Definire i mocktails semplicemente dei cocktails senza alcol sarebbe davvero ingiusto e vorrebbe dire sminuire il lavoro sia materiale che intellettuale che ha permesso la loro realizzazione. I cocktail analcolici ormai spopolano nei locali più famosi delle capitali del bartending da New York a Londra non hanno nulla da invidiare ai classici drink a base di gin, whiskey o rum anche se naturalmente in alcuni casi ad essi sono ispirati.
Un tempo i cocktails alcol-free come Shirley Temple e Virgin Mojito si trovavano nelle ultime pagine delle drinks list di american bar, lounge bar, pub e ristoranti, solitamente ordinati solo da bambini, astemi e guidatori designati dal gruppo di amici per riportare, giustamente, tutti a casa sani e salvi. Oggi invece i mocktails hanno smesso di essere alternative meno opportune dei grandi drinks internazionali, e sono un segmento di mercato in rapida crescita e un’idea da provare anche a casa visto che spesso gli ingredienti si trovano già nelle nostre cucine.
Negli ultimi anni la cultura del bere è notevolmente evoluta e rapidamente gli appassionati di cocktails sono aumentati non solo nel numero, ma anche e soprattutto nella loro consapevolezza di consumatore informato per salvaguardare il proprio palato e la propria salute.
I clienti, per questo motivo, apprezzano e vanno alla ricerca di ingredienti più sofisticati, dell’equilibrio e del bilanciamento di sapori e profumi, proprio come i sommelier fanno per scegliere un vino adatto all'occasione; infatti con sempre nuove e numerose ricette studiate per specifici momenti, che oltre al classico fuori pasto incontrano l’abbinamento con il cibo e persino gli orari diurni della giornata, i cocktails hanno invaso le nostre giornate, le cene, i pranzi, i brunch indipendentemente dal loro contenuto più o meno alcolico.
La nuova tendenza della mixology internazionale mira quindi a ridurre sempre di più la gradazione dei cocktail, che siano da aperitivo, da dopocena, o da pasto.
L’assenza di alcol non è più l’unica caratteristica principale dei mocktails, oggi l’attenzione si concentra sulla qualità e l’abbinamento degli ingredienti presenti di questa tipologia di drink. Non sono più versioni “senza”, ma ricette costruite, pensate e ideate per diversi momenti della giornata e diverse occasioni d’uso, “con”, tanto da offrire e da far scoprire al pubblico”.
Oggi i mocktails sono talmente popolari che i locali più alla moda ne hanno di ricette “della casa” dedicate ai singoli momenti della giornata, dall’aperitivo al dopocena, e soprattutto a nuove occasioni come brunch e pranzi, un tempo orari off limits per i bartender. A Milano due dei cocktail che stanno avendo maggior successo nei locali in cui abbiamo studiato la drink list, sono proprio due mocktail e vengono bevuti in orario diurno o a pasto. Acqua di mare è un cocktail a base di acqua del Mediterraneo, succo di limoni, sciroppo di zucchero al pepe nero e soda, molto gettonato, tanto quanto Profumi di Campo, a base di sciroppo al rosmarino, estratto di cetriolo e succo di lime”.

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